IBM in Europa (TIFF MULTIPAGINA)
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Titolo: IBM in Europa
Dimensione file: 5,8 MB (2392x3139 pixel TIFF MULTIPAGINA)
Tipo del contenuto: brochure o inserto staccato
Data della fonte: 23 March 1981
Linguaggio: it (Italian)
Marca del contenuto: Ibm  
Caricato da: bubu il 25-01-2016
Testo originale: IBM in Europa
«Studiamo strumenti nuovi per la gestione del territorio»
«Le informazioni necessarie per una pianificazione del territorio sono moltissime: dati agricoli, geografici, sociali, economici e tanti altri provenienti da fonti disparate come, per esempio, i moduli di censimento e l'aerofotografia. La loro raccolta, archiviazione, reperimento selettivo e interpretazione rappresentano un problema non indifferente alla soluzione del quale l'informatica offre oggi un valido contributo.»
Francesco Greco ci parla di un settore di attività nel quale sono attualmente impegnati i Centri Scientifici della IBM Italia: qui la tecnologia degli elaboratori è applicata a problemi di rilevante interesse per la comunità.
«Sorprendente - dice - di là dalla quantità di dati necessaria a qualsiasi scelta di pianificazione, è la fitta rete di relazioni esistenti tra le diverse categorie di dati. Per esempio, tra i movimenti della popolazione e l'agricoltura. E senza l'elaboratore sarebbe praticamente impossibile studiare tali interdipendenze.»
«Disponiamo di tutte le risorse di cui un ingegnere ha bisogno»
Il gruppo di specialisti dei Centri Scientifici, del quale fa parte Francesco Greco, si dedica, in collaborazione con studiosi e pianificatori locali, allo studio e alla realizzazione di strumenti per la gestione del territorio: dai sistemi e linguaggi per le banche dei dati a terminali video altamente specializzati per le rappresentazioni grafiche. Egli è anche il promotore di una pubblicazione della IBM Italia sulla pianificazione territoriale.
«In Italia — dice — non esisteva una pubblicazione che raccogliesse esperienze fatte in questo campo. Ora c'è.»
«L'elemento fondamentale di questa scheda logica misura solo 15 millimetri quadrati e contiene un numero così grande di circuiti che per vederli tutti a occhio nudo si dovrebbe ingrandire il componente fino alle dimensioni di un tavolo da ping-pong.»
Günther Knauft, del Laboratorio di Sviluppo IBM di Boeblingen, nella Germania Federale, spiega: «Un tale grado d'integrazione dei circuiti ci ha consentito di mettere a punto un elaboratore più piccolo, molto più veloce, che consuma meno energia e ha un costo più basso dei suoi predecessori di dimensioni maggiori. Per arrivarci abbiamo sviluppato nuove tecniche di progettazione e nuovi procedimenti di controllo; qui, fortunatamente, disponiamo di tutte le risorse di cui un ingegnere ha bisogno.»
“Al centro del nostro lavoro c'è l'uomo, non il calcolatore”
«Non sono poche le analogie fra un programma di elaboratore e le forme più tradizionali di comunicazione — dice Diego Nassetti del Laboratorio di Sviluppo Software della IBM Italia. In questa comunicazione fra l'uomo e la macchina, la parte da privilegiare è senz'altro l'uomo. Per questo, nel progettare i nostri programmi, non dimentichiamo che essi servono per far funzionare i calcolatori ma è all'utente che sono destinati.»
Diego Nassetti è capo di un gruppo di specialisti che ha realizzato una serie di programmi di notevole successo per il settore manifatturiero. «Noi pensiamo che una componente del successo dei nostri prodotti software sia costituita dalla cura che mettiamo nel cercare di capire le esigenze di chi, anche senza un'esperienza specifica, usa un terminale per il proprio lavoro.»
Il gruppo di Nassetti svolge la sua attività nell'ambito del Laboratorio di Sviluppo Software della IBM Italia: il laboratorio, nato nel 1979 con il compito di progettare e definire prodotti programma di base e applicativi per utenti italiani e di tutto il mondo, utilizza le tecniche più avanzate per la produzione del software.
«È molto importante sapere che la tua idea acquisterà concretezza»
«È sorprendente il modo perfetto in cui lavorano gli occhi e quante difficoltà, invece, s'incontrano nel simularne le operazioni in una macchina.»
Su ciò ha avuto modo di pensare a lungo Mats Ensér del laboratorio svedese della IBM a Lidingö quando le banche danesi hanno commissionato al laboratorio un lettore automatico di assegni.
Lo volevano piccolo, facile da usare perché destinato a personale senza una preparazione specifica. E poiché l'operatore doveva poter usare la mano sinistra si sono affrontati aspetti ergonomici di grande interesse.
«Da ogni parte d'Europa - continua Mats Ensér – ci giungono richieste di prodotti speciali, sia apparecchiature, sia programmi. Ogni volta che si arriva alla soluzione di un problema nuovo, per banale che sia, è importante, almeno per un ingegnere, sapere che la propria idea acquisterà corpo, concretezza.»
«La ricerca è come esplorare un filone d'oro: vuoi andare avanti a scavare per trovarne altri»
Al laboratorio IBM di Zurigo Werner Baechtold e altri ricercatori hanno sviluppato un dispositivo, conosciuto con il nome di giunzione Josephson, che ha una velocità di commutazione elettrica cento volte maggiore di quella degli attuali circuiti integrati IBM.
«Ma non siamo che ai primi stadi della sperimentazione - commenta Werner Baechtold - noi siamo ancora lontani dall'utilizzo pratico del dispositivo. Per me la ricerca è come esplorare un filone d'oro: vorresti andare avanti a scavare per trovarne un altro. Lavorare su ciò che fa parte ancora del non conosciuto dà un reale interesse alla vita del ricercatore.»
In questo laboratorio, si svolgono ricerche nel campo della fisica e della teoria delle comunicazioni. Tutti i ricercatori operano in stretta relazione con la comunità scientifica.
«I nostri calcolatori potevano commutare i dati. Perché non la voce?»
Il laboratorio francese IBM di La Gaude, vicino a Nizza, ha sviluppato un centralino automatico che trasforma il telefono in un vero e proprio terminale, con molteplici possibilità nuove.
Philippe Hernandez, uno degli specialisti che lavorano a La Gaude, racconta come l'idea si fece strada qualche anno fa: «I nostri calcolatori potevano commutare dati. Abbiamo pensato: perché non la voce? All'inizio - egli ammette - avevamo solo matita, carta e molto entusiasmo. Ma gli inizi non sono mai del tutto razionali. Forse quel che serve è un po' di fiducia e molta immaginazione.»
Oggi, grazie a numerosi brevetti, il laboratorio di La Gaude è conosciuto in tutto il mondo per il suo lavoro nel campo delle comunicazioni.
IBM, un partner per la ricerca in Europa
Molti prodotti IBM hanno origine da idee nate in Europa, dove l'IBM ha numerosi laboratori di ricerca e di sviluppo.
Vi lavorano ricercatori e specialisti europei i quali danno un importante contributo allo sviluppo della tecnologia informatica e alla messa a punto di prodotti - macchine e programmi - rispondenti alle esigenze europee.
Gli investimenti IBM non sono, però, limitati allo sviluppo dei prodotti, essi riguardano anche importanti lavori teorici.
Per esempio, il laboratorio di Zurigo si dedica alla ricerca di base in fisica nella tecnologia dello stato solido e nelle comunicazioni. I sei Centri Scientifici europei della IBM, a loro volta, collaborano con le università locali a progetti d'interesse sociale in campi diversi: economia, elaborazione dei dati, elaborazione delle immagini tramite calcolatore, scienze ambientali e gestione del territorio.
I loro risultati superano spesso i confini nazionali dimostrandosi validi in altri paesi.
IBM
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Dimensione file: 5,8 MB (2392x3139 pixel TIFF MULTIPAGINA)
Tipo del contenuto: brochure o inserto staccato
Data della fonte: 23 March 1981
Linguaggio: it (Italian)
Marca del contenuto: Ibm  
Caricato da: bubu il 25-01-2016
Testo originale: IBM in Europa
«Studiamo strumenti nuovi per la gestione del territorio»
«Le informazioni necessarie per una pianificazione del territorio sono moltissime: dati agricoli, geografici, sociali, economici e tanti altri provenienti da fonti disparate come, per esempio, i moduli di censimento e l'aerofotografia. La loro raccolta, archiviazione, reperimento selettivo e interpretazione rappresentano un problema non indifferente alla soluzione del quale l'informatica offre oggi un valido contributo.»
Francesco Greco ci parla di un settore di attività nel quale sono attualmente impegnati i Centri Scientifici della IBM Italia: qui la tecnologia degli elaboratori è applicata a problemi di rilevante interesse per la comunità.
«Sorprendente - dice - di là dalla quantità di dati necessaria a qualsiasi scelta di pianificazione, è la fitta rete di relazioni esistenti tra le diverse categorie di dati. Per esempio, tra i movimenti della popolazione e l'agricoltura. E senza l'elaboratore sarebbe praticamente impossibile studiare tali interdipendenze.»
«Disponiamo di tutte le risorse di cui un ingegnere ha bisogno»
Il gruppo di specialisti dei Centri Scientifici, del quale fa parte Francesco Greco, si dedica, in collaborazione con studiosi e pianificatori locali, allo studio e alla realizzazione di strumenti per la gestione del territorio: dai sistemi e linguaggi per le banche dei dati a terminali video altamente specializzati per le rappresentazioni grafiche. Egli è anche il promotore di una pubblicazione della IBM Italia sulla pianificazione territoriale.
«In Italia — dice — non esisteva una pubblicazione che raccogliesse esperienze fatte in questo campo. Ora c'è.»
«L'elemento fondamentale di questa scheda logica misura solo 15 millimetri quadrati e contiene un numero così grande di circuiti che per vederli tutti a occhio nudo si dovrebbe ingrandire il componente fino alle dimensioni di un tavolo da ping-pong.»
Günther Knauft, del Laboratorio di Sviluppo IBM di Boeblingen, nella Germania Federale, spiega: «Un tale grado d'integrazione dei circuiti ci ha consentito di mettere a punto un elaboratore più piccolo, molto più veloce, che consuma meno energia e ha un costo più basso dei suoi predecessori di dimensioni maggiori. Per arrivarci abbiamo sviluppato nuove tecniche di progettazione e nuovi procedimenti di controllo; qui, fortunatamente, disponiamo di tutte le risorse di cui un ingegnere ha bisogno.»
“Al centro del nostro lavoro c'è l'uomo, non il calcolatore”
«Non sono poche le analogie fra un programma di elaboratore e le forme più tradizionali di comunicazione — dice Diego Nassetti del Laboratorio di Sviluppo Software della IBM Italia. In questa comunicazione fra l'uomo e la macchina, la parte da privilegiare è senz'altro l'uomo. Per questo, nel progettare i nostri programmi, non dimentichiamo che essi servono per far funzionare i calcolatori ma è all'utente che sono destinati.»
Diego Nassetti è capo di un gruppo di specialisti che ha realizzato una serie di programmi di notevole successo per il settore manifatturiero. «Noi pensiamo che una componente del successo dei nostri prodotti software sia costituita dalla cura che mettiamo nel cercare di capire le esigenze di chi, anche senza un'esperienza specifica, usa un terminale per il proprio lavoro.»
Il gruppo di Nassetti svolge la sua attività nell'ambito del Laboratorio di Sviluppo Software della IBM Italia: il laboratorio, nato nel 1979 con il compito di progettare e definire prodotti programma di base e applicativi per utenti italiani e di tutto il mondo, utilizza le tecniche più avanzate per la produzione del software.
«È molto importante sapere che la tua idea acquisterà concretezza»
«È sorprendente il modo perfetto in cui lavorano gli occhi e quante difficoltà, invece, s'incontrano nel simularne le operazioni in una macchina.»
Su ciò ha avuto modo di pensare a lungo Mats Ensér del laboratorio svedese della IBM a Lidingö quando le banche danesi hanno commissionato al laboratorio un lettore automatico di assegni.
Lo volevano piccolo, facile da usare perché destinato a personale senza una preparazione specifica. E poiché l'operatore doveva poter usare la mano sinistra si sono affrontati aspetti ergonomici di grande interesse.
«Da ogni parte d'Europa - continua Mats Ensér – ci giungono richieste di prodotti speciali, sia apparecchiature, sia programmi. Ogni volta che si arriva alla soluzione di un problema nuovo, per banale che sia, è importante, almeno per un ingegnere, sapere che la propria idea acquisterà corpo, concretezza.»
«La ricerca è come esplorare un filone d'oro: vuoi andare avanti a scavare per trovarne altri»
Al laboratorio IBM di Zurigo Werner Baechtold e altri ricercatori hanno sviluppato un dispositivo, conosciuto con il nome di giunzione Josephson, che ha una velocità di commutazione elettrica cento volte maggiore di quella degli attuali circuiti integrati IBM.
«Ma non siamo che ai primi stadi della sperimentazione - commenta Werner Baechtold - noi siamo ancora lontani dall'utilizzo pratico del dispositivo. Per me la ricerca è come esplorare un filone d'oro: vorresti andare avanti a scavare per trovarne un altro. Lavorare su ciò che fa parte ancora del non conosciuto dà un reale interesse alla vita del ricercatore.»
In questo laboratorio, si svolgono ricerche nel campo della fisica e della teoria delle comunicazioni. Tutti i ricercatori operano in stretta relazione con la comunità scientifica.
«I nostri calcolatori potevano commutare i dati. Perché non la voce?»
Il laboratorio francese IBM di La Gaude, vicino a Nizza, ha sviluppato un centralino automatico che trasforma il telefono in un vero e proprio terminale, con molteplici possibilità nuove.
Philippe Hernandez, uno degli specialisti che lavorano a La Gaude, racconta come l'idea si fece strada qualche anno fa: «I nostri calcolatori potevano commutare dati. Abbiamo pensato: perché non la voce? All'inizio - egli ammette - avevamo solo matita, carta e molto entusiasmo. Ma gli inizi non sono mai del tutto razionali. Forse quel che serve è un po' di fiducia e molta immaginazione.»
Oggi, grazie a numerosi brevetti, il laboratorio di La Gaude è conosciuto in tutto il mondo per il suo lavoro nel campo delle comunicazioni.
IBM, un partner per la ricerca in Europa
Molti prodotti IBM hanno origine da idee nate in Europa, dove l'IBM ha numerosi laboratori di ricerca e di sviluppo.
Vi lavorano ricercatori e specialisti europei i quali danno un importante contributo allo sviluppo della tecnologia informatica e alla messa a punto di prodotti - macchine e programmi - rispondenti alle esigenze europee.
Gli investimenti IBM non sono, però, limitati allo sviluppo dei prodotti, essi riguardano anche importanti lavori teorici.
Per esempio, il laboratorio di Zurigo si dedica alla ricerca di base in fisica nella tecnologia dello stato solido e nelle comunicazioni. I sei Centri Scientifici europei della IBM, a loro volta, collaborano con le università locali a progetti d'interesse sociale in campi diversi: economia, elaborazione dei dati, elaborazione delle immagini tramite calcolatore, scienze ambientali e gestione del territorio.
I loro risultati superano spesso i confini nazionali dimostrandosi validi in altri paesi.
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